La storia della fotografia è affascinante! Ha inizio nel XIX secolo, anche se il concetto di catturare immagini è molto più antico. Tuttavia, la vera svolta arriva quando la tecnologia permette di fissare permanentemente le immagini su supporti sensibili alla luce.

Il punto di partenza ufficiale è il 1826, quando Joseph Nicéphore Niépce realizzò la prima fotografia permanente utilizzando una lastra rivestita di bitume di Giudea, un materiale sensibile alla luce. La sua immagine, chiamata “Vista dalla finestra a Le Gras”, richiese diverse ore di esposizione alla luce per formarsi.

Successivamente, Louis Daguerre sviluppò il dagherrotipo, un processo fotografico che riduceva significativamente il tempo di esposizione. Nel 1839, l’annuncio pubblico della scoperta del dagherrotipo segnò l’inizio ufficiale dell’era della fotografia.

Nel corso del XIX secolo, la tecnologia fotografica continuò a evolversi rapidamente. Si passò dai dagherrotipi ai negativi su carta, con il lavoro pionieristico di persone come William Henry Fox Talbot, che introdusse il processo del calotipo.

Il passaggio successivo fondamentale fu l’invenzione della pellicola fotografica flessibile da parte di George Eastman alla fine del XIX secolo. Questo portò alla creazione della Kodak e alla diffusione della fotografia anche tra il grande pubblico, grazie alla prima fotocamera portatile, la Kodak Brownie, nel 1900.

Il XX secolo ha visto ulteriori progressi, come la fotografia a colori, l’avvento delle fotocamere reflex e, infine, la trasformazione digitale. L’introduzione delle fotocamere digitali negli anni ’80 e ’90 ha rivoluzionato completamente il modo in cui scattiamo, immagazziniamo e condividiamo le fotografie.

Oggi, la fotografia digitale è diventata predominante, con smartphone e fotocamere digitali ad alta risoluzione che consentono a chiunque di catturare istantanee in modo semplice e conveniente, portando la fotografia ad essere un’arte accessibile a tutti.